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lunedì 18 agosto 2014

Uscire dai DCA

Il problema col cibo è per sempre?

Quante volte ho pensato "da questo incubo non ne uscirò viva", "non è possibile guarire", "ma come fanno le altre ad avere una vita normale, un corpo magro e essere sane?!", "io non ce la farò mai veramente"?

Tutte questi pensieri hanno occupato la mia testa, sempre di più, da ben cinque anni ormai. Cinque lunghissssssimi anni.

Ho perso cinque anni di vita.

Da quando avevo 15 anni ho piano piano annullato, spento, dimenticato la mia vita e con lei me stessa. Mi sentivo più un fantasma che una persona.

Non provavo più nessuna emozione, non sentivo più nulla... d'altronde avevo tappato ogni stato d'animo con una valanga di cibo e spesso vomito. 
A poco a poco per provare a me stessa che, anche se non provavo nulla, ero ancora viva, ho preso sempre di più la mano e la famigliarità col sangue.
Il mio braccio me lo ricorderà sempre.

Sono passata da 54 kg a 76 kg. Non sono mai stata obesa, però prima ero decisamente molto meglio e soprattutto ero magra e SANA.

Da più di un anno ho una amica di "dca". Ci sentiamo solo in maniera virtuale, non viviamo neanche nella stessa città ma ci diamo sostegno e forza a vicenda per non buttarci sempre più giù e provare a usirnee una volta per tutte.

Sono sicura che senza di lei, molto probabilmente adesso non starei qui a scrivervi sulla possibilità CONCRETA di GUARIRE e vivere una vita più normale.. si la malattia è stata una parte della nostra vita ma non dobbiamo mai pensare che FA parte della nostra vita nè tanto meno del nostro futuro!

Con affetto,
A.

2 commenti:

  1. Secondo me è possibile, anche se non totalmente, uscirne. Non credo sarà mai possibile dimenticare, solo andare avanti cercando di accettare quello che è stato... Ma il tentativo di ricaderci, in un modo o nell'altro, ci sarà.

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    1. Si, sono sicura anche io che tutto questo non saremo mai capaci di dimenticarlo ed è giusto così, secondo me il punto più difficile da cambiare sarà trovare altri modi con cui affrontare le cose e non solo rifugiandosi nel cibo e nella solitudine.

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